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17 agosto 2014

L'armata d'Israele si esercitera' in Sardegna. In autunno, una pioggia di bombe.

Sull’isola è in programma una vera pioggia di bombe e missili nel prossimo autunno.


Secondo un documento della Difesa, nella regione che ospita il 61 per cento delle servitù militari italiane e i tre più grandi poligoni d’Europa, gli F-15 e gli F-16 dell'Israeli Air Force sono attesi al poligono di Capo Frasca (Oristano): sganceranno bombe inerti da una tonnellata. E il territorio ne paga tutte le conseguenze.

I cacciabombardieri israeliani voleranno presto dai cieli di Gaza a quelli della Sardegna per condurre esercitazioni di bombardamento insieme all’aviazione italiana e Nato.

La notizia lanciata giorni fa dall’Unione Sarda sulla base di documenti militari ufficiali, trova conferma nelle informazioni ottenute dal IlFattoQuotidiano.it.

Il “Programma esercitazioni a fuoco secondo semestre 2014″ del Reparto Sperimentale Standardizzazione al Tiro Aereo – Air Weapon Training Installation (Rssta-Awti), datato 3 marzo 2014, prevede che gli F-15 e gli F-16 dell’Israeli Air Force vengano al poligono di Capo Frasca (Oristano) a sganciare bombe inerti da una tonnellata.

Il documento non specifica le date della trasferta israeliana, ma lo Stato Maggiore della Difesa e l’Aeronautica Militare confermano la presenza programmata dell’aviazione israeliana in Sardegna per l’annuale esercitazione bilaterale “Vega” che solitamente si tiene tra ottobre e novembre con base all’aeroporto militare di Decimomannu (Cagliari), da cui dipende il campo di bombardamento di Capo Frasca.

Il ministero della Difesa, interpellato in merito, non ha rilasciato commenti. La questione è stata sollevata anche al ministero degli Esteri in un incontro tra il vice della Mogherini, Lapo Pistelli, e le associazioni pacifiste e disarmiste che chiedono al governo italiano lo stop immediato al supporto militare e alle forniture belliche a Israele, illegali per la legge italiana in quanto destinate a un Paese in guerra.

A Cala Zafferano, dove sorge il Poligono militare Nato di Capo Teulada, in provincia di Cagliari, decine di bagnanti affollano la spiaggia dove sono abbandonati ordigni bellici inesplosi utilizzati nelle esercitazioni militari invernali. Razzi, proiettili da mortaio, bombe. Sulla spiaggia e sott’acqua.

Un cartello avverte “zona militare, pericolo bombe inesplose”, ma la spiaggia è accessibile (via mare) a chiunque. (Video di Paolo Berizzi e Francesco Nonnoi apparso su Repubblica.it)

Come riporta un articolo di today.it, il quotidiano l’Unione Sarda, in un articolo del 23 luglio, si è preso la briga di analizzare nel dettaglio il documento che elenca tutte le esercitazioni e sperimentazioni di cui sarà “vittima” il territorio sardo.

QUIRRA Nel Sarrabus e in Ogliastra ci sarà il lancio di missili Aster 30 da terra, che per settimane voleranno affiancati dagli Stinger e monitorati col sistema Skyguard. Gli stessi militari definiscono “hot”, calda, questa attività, che a ottobre verrà incrementata con i lanci di razzi “Spada”. Prevista anche una “ordinaria” azione di bombardamento dagli elicotteri. Nel 2013 a Quirra con i nomi Boeing 767, Waltar e la tedesca Ewitr sono andate in scena invece delle guerre elettroniche simulate.

TEULADA Nel poligono del Sulcis si assisterà a sgancio di bombe da aereo, tiri contro costa (dalle navi verso terra), scuola di tiro missili Tow, Panzerfaust e Milan (al centro delle polemiche, questi, perché armati con testate al torio) ma anche esercitazioni a fuoco di carri armati e di fucilieri. E per avere un’idea di cosa significhi questo programma basta leggere cosa è stato usato l’anno scorso e rendicontato quest’anno. Il territorio dovrà fare i conti con razzi Minolux, Medusa e Faar, proiettili, bombe a mano e “artifizi fumogeni”.

CAPO FRASCA Sulla costa occidentale voleranno persino gli aerei dell’Iaf, l’aeronautica militare israeliana per addestramenti vari. Verranno scaricati “artifici”da 6 chili a una tonnellata. Nei cieli anche Tornado, Amx, Mirage, F16 e altri caccia di varie nazioni alleate dell’Italia.



MACOMER Nel Poligono occasionale di S’Ena Ruggia la Brigata Sassari userà solo armi individuali e bombe a mano. Ma “solo” dodici giorni al mese.




Una cosa è certa: chi auspicava che con la nuova giunta di centrosinistra qualcosa sarebbe cambiato sul tema delle servitù militari in Sardegna, chi sperava che la battaglia contro le servitù militari potesse fare un salto di qualità, passando quindi dalla fase della denuncia e sensibilizzazione a una concreta pratica di governo, resterà deluso.



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